
La cultura Vinča o Danubiale si estendeva dal VI al III millennio a.C. nel sud-est dell’Europa lungo il bacino del Danubio, nell’odierna Romania, Serbia, Bulgaria e Macedonia. Prende il nome dalla località di Vinča, 14 km a est di Belgrado, è oggi considerata una delle più antiche civiltà umane.
La civiltà neolitica di Vinča è caratterizzata da un simbolismo religioso multiforme, in quanto potrebbe essere ricostruita da oggetti di culto e offerte votive. Spesso, questi sono decorati con una varietà di motivi geometrici, con alcuni gruppi di artefatti che si distinguono per il fatto che i loro ornamenti irregolarmente asimmetrici sono designati come un carattere e non solo come un semplice ornamento.
È il più antico sistema di scrittura conosciuto al mondo nonostante i pochi oggetti trovati.
Questa scrittura non è stata del tutto decifrata fino ad oggi; ma ha significativi parallelismi con la lineare A.
Nel 1875 gli archeologi hanno scoperto durante gli scavi a Turdas (Romania) molti oggetti con rappresentazioni di simboli precedentemente sconosciuti. Una scoperta simile fu fatta nel 1908 a Vinča, un sobborgo di Belgrado, a circa 120 km da Turdas. Più tardi, tra gli altri reperti simili, sono stati trovati a Banjica vicino a Belgrado. Ad oggi, più di mille pezzi di tali disegni sono stati trovati in vari siti archeologici nell’Europa sud-orientale, in particolare Grecia, Bulgaria, Romania, Ungheria orientale, Moldavia, Ucraina meridionale e aree dell’ex Jugoslavia.
Nel 1900, l’archeologo Sir Arthur Evans (1851-1941) scoprì una serie di tavolette d’argilla a Cnosso, Creta, etichettate con simboli mitici.
Credendo di aver trovato il palazzo del re Minosse con il labirinto del Minotauro, prese in considerazione le iscrizioni e la lingua che rappresentano il minoico.
Evans ha trascorso il resto della sua vita a decifrare queste iscrizioni, ma con scarso successo. Riconobbe che le iscrizioni contenevano tre diversi sistemi di scrittura: una scrittura di tipo geroglifico, lineare A e lineare B. La scrittura geroglifica si trova solo sulle cosiddette “pietre di sigillo” e non è ancora stata decifrata del tutto.
Un’altra molteplicità di segni runici è stata scoperta su lastre di pietra a Pliska, ma per lungo tempo sono rimaste indecifrabili (Doncheva-Petkova. Simboli sui monumenti archeologici del VII-X cc., Sofia, 1980).
“La rosetta di Pliska” (datata VII – IX secolo) e le tavolette ancora più antiche trovate attorno a Stara Zagora (datate dal VI secolo a.C.) dimostrano l’esistenza di una civiltà a quei tempi che utilizzava una specie di scritturalità che supera i 7000 anni fa.
Tutti questi ritrovamenti sono più antiche di due millenni rispetto alla scrittura cuneiforme dei sumeri e dai geroglifici egiziani.
Ancora inesplorate sono anche altre iscrizioni proto-bulgare:
Tutte queste iscrizioni sono state scritte su tegole di Pliska e Madara.
AM è uno dei simboli associati alla croce .Vale la pena ricordare che un simbolo simile di una croce era l’ideogramma del termine per “sacro” in tutti gli script, ma la parola discosta totalmente dal sumero ed accadico. (vedi G. Angelova, Strutture morfologiche e sintattiche)
La parola proto-bulgara AM inizia con la croce perché è in una delle versioni delle rune proto-bulgare.
A quei tempi questi giuramenti erano spesso accompagnati da un rituale bacio di simboli sacri. Nelle lingue celtiche la parola AM significa “bacio”.
Sono tante le scoperte che ci portano a definire l’espansione runica della Vecchia Europea, non esiste solo la Vikings Age, non esiste l’assolutismo monoteistico che ci vogliono accorpare, e soprattutto non andate a cercare la tradizione europea al di fuori delle nostre terre. (Europa ed EuroAsia).
Per approfondimenti:
Laugrith Heid, La Stregoneria dei Vani, Anaelsas edizioni.
Laugrith Heid, Kindirúnar, Le Rune della Stirpe, Il Grimorio Necromantico, Anaelsas edizioni.
Laugrith Heid, Rún, i tre aspetti di una Runa, Anaelsas edizioni.
Laugrith Heid, Helvíti Svarturgaldur, Manuale pratico di Opera Necromantica Nord Europea, Anaelsas edizioni.
Laugrith Heid, Tröld*R: il Fjölkynngisbók. Magia, Stregoneria e Folk Nord Europeo, Anaelsas edizioni.
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