Il viaggio di Apophis tra gli archetipi del drago

Articolo uscito originariamente su Alb Italia

Il viaggio alla riscoperta della vera essenza del Drago è un’esperienza scomoda per molti e terrificante per la maggior parte delle persone.
Mostra gli aspetti di se stessi nella maniera più cupa, aspetti spesso che preferirebbero non riconoscere.
Ma la conoscenza di sé e l’autointegrazione sono le uniche vere chiavi per farlo.
L’Universo come lo definisce Kelly è una magnifica arena di gioco in cui il Sé può esprimere e sviluppare la propria essenza, unica e indissolubile, in un ciclo in continua espansione di Rimanifestazione.
Questa manifestazione ciclica apre le porte ad un concetto fondamentale, quello dei Ragnarök.
La prima cosa che l’Iniziato impara nelle tracce del testo Apophis di M. Kelly, è che in realtà non sa quasi nulla di se stesso. La personalità è un miscuglio di condizionamenti genitoriali e sociali, plasmati e rimodellati dai media, dalla pubblicità e dall’educazione selettiva.
I primi compiti per lo studente sono rimuovere gli accumuli per rivelare finalmente il proprio nucleo centrale immacolato. Questo processo di auto-rivelazione è la prima apertura dell’Occhio del Leviatano, imparare a vedere le cose – e in particolare se stessi – come loro.
Uno stupendo aggancio alla concezione Hegeliana di manifestazione dello spirito, in cui la percezione delle idee in sé, per sé e fuori di sé, aprono al primo step del controllo delle pulsazioni nella sublimazione con il mondo esterno.

Perché i draghi? A causa della loro mitologia e delle loro immagini durevoli, certamente, ma anche per la loro eredità biologica.
L’uomo è l’erede della ricchezza e del potere del Drago, come ampiamente dimostrato nel mito di Sigurd e Fafnir. Come afferma Paul MacLaine nella teoria dei tre cervelli “Il cervello umano è il risultato di interconnessioni di aree cerebrali comparse in diversi momenti della fase evolutiva”.

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Per approfondimenti:

Laugrith Heid, La Stregoneria dei Vani, Anaelsas edizioni.

Laugrith Heid, Kindirúnar, Le Rune della Stirpe, Il Grimorio Necromantico, Anaelsas edizioni.

Laugrith Heid, Rún, i tre aspetti di una Runa, Anaelsas edizioni.

Laugrith Heid, Helvíti Svarturgaldur, Manuale pratico di Opera Necromantica Nord Europea, Anaelsas edizioni.

Laugrith Heid, Tröld*R: il Fjölkynngisbók. Magia, Stregoneria e Folk Nord Europeo, Anaelsas edizioni.

*Gli “share” senza citazione della fonte sono elemento di querela poiché si ledono gli elementi del copyright sanciti dalla legge italiana*

Ylenia Oliverio
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Fondatrice e docente dell'Accademia Vanatrú Italia.

Laureata in Filosofia e Storia, Master post Laurea in Beni Archeologici, Master in Preserving and Increasing Value of Cultural Heritage, conseguito a Roskilde (Copenaghen), ulteriore integramento post Laurea
in Scienza dei beni Archeologici.

Archeologo da oltre 13 anni, specializzata in scavo dei cantieri urbani, ha incentrato la sua attenzione verso i culti dell’Europa del Nord e dell'Euroasia durante la sua permanenza nel Canton Ticino per stages formativi al Centro Studi Internazionali Luganesi.

Svolge attività di formazione e informazione, in Italia e in Europa, per la promozione, divulgazione e rivalutazione del Culto Vanico, del Paganesimo puro e degli Antichi Culti dell’Europa ed Euroasia.

Il primo incontro con la Stregoneria Tradizionale è avvenuto nel 1990.

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