Skip to content
Vanatrú Italia
Primary Navigation Menu
Menu
  • Home
  • Manifesto
  • Sigilli necromantici
  • Libri
  • Video
  • Eventi
  • Articoli

blót

Fusaiola con la più antica iscrizione runica d’Italia

On:

Articolo a cura di Emanuele Uccello e Luca M. Valentini. Nel corso della storia, sul territorio italiano, sono stati rinvenuti diversi reperti di origine longobarda.                                                                                                                     Solo tre principalmente, a oggi, riportano iscrizioni runiche di particolare rilevanza storico archeologica: il primo proveniente da una catacomba romana dei Santi Pietro e Marcellino e il secondo dal Santuario di Monte Sant’Angelo in Puglia databili entrambi intorno al VIII secolo, il terzo invece, rinvenuto a Belmonte e risalente al IV secolo, è a tutti gli effetti il più antico ritrovato fino a oggi in Italia.                                                                                      Questo terzo reperto è una fusaiola rinvenuta in uno scavo archeologico nel 1970 eRead More →

Ritual Sacrifice

On:

Per leggere la versione italiana di questo articolo clicca qui !Translation by Irene Benetti and Valentina Moracci. Sacrifice is here intended as an act that sacralizes a ritual exchange of gifts, gjöf við gjöf, not to be considered as evil or negative. The people of the North had absolute respect for sacrifice, especially when animals were involved, which were never exposed and left to die, unlike so many essoteric forms wants us to believe. It was an integral and important part of the temple activity, Hof: there was a meeting, every year when festivities were near, in order to decide what animal or plant wasRead More →

“Blótan” – tracce archeologiche

On:

Nella tesi di dottorato sulle ceramiche dell’età del bronzo, nella regione intorno al lago Mälaren, Eriksson, dimostra che un tipo distinto di stoviglie e recipienti, in linea con le pratiche continentali, poteva essere catalogato nel materiale specifico scandinavo del periodo di età del bronzo II (1500-1300 aC).  Vengono recuperati parti di ceramica e metallo, ma anche set di vasi e probabilmente coltelli. Nelle sepolture a  “bara” di quercia danese c’erano vasi di legno, che erano stati adibiti contenitori per liquidi (ciotole per bevande). C’erano anche ciotole più piccole che fungevano da recipienti per bere.  In piena età del bronzo si assiste a “feste” nello specificoRead More →

Rituali e Blóta

On:

  I rituali del Vanatrú, che vanno dal culto degli Antenati, dei guardiani tutelari, alle cerimonie per placare le landvættir e consacrare la terra attraverso le pratiche funebri, allo scongiuro dei draugar, al del sacrifcio per il proprio patrono (fulltrúi), alle formule magiche per divinare, incantare e maledire, rappresentano il cuore della pratica stregonica.  Non esiste una forma di stregoneria teorica, per questo culto, poiché la pratica giornaliera e mensile è fondamentale. Troviamo riscontro di tutto ciò attraverso le fonti storiche, e filologiche, anche se queste vengono spesso erroneamente non classificate come pilastri della tradizione, da chi di tradizione nordica non ne comprende neanche la blanda manifestazione folk.Read More →

Sacrificio Rituale

On:

Un estratto della visione del Sacrificio Rituale (Blót Vanidis) per il popolo del Vanatrú.  Il sacrificio così inteso: atto a rendere sacro uno scambio di doni gjöf við gjöf, non ha mai una connotazione negativa. Il popolo del Nord ha assoluto rispetto del sacrificio, soprattutto animale, che non veniva esposto e lasciato morire come tante forme essoteriche ci vogliono accorpare.  Era una parte integrante del lavoro tempio, Hof,. Lì nei pressi avveniva una riunione per la decisione del sacrificio animale o vegetale, nelle vicinanze della festività.  Il sangue che veniva usato, era il frutto rituale di un processo particolare che prende nome di Hlaut, cheRead More →

Forme\Spirito Necromantiche

On:

I più noti spiriti tutelari del contesto Vanatrú, legati ai primi approcci della necromanzia europea, sono le Dísir e le Fylgjur. Entrambi sono erroneamente associate alla stessa tipologia di spirito custode, ma in realtà appartengono a due aspetti nordici completamente diversi e diversificati. Manifeste le prime, non manifeste le altre, poiché cambiano forma in base alla necessità. Le Dísir sono oggetto del culto associato alle antenate, ai morti ed ai defunti, andavano celebrati con regolare scadenza durante il Dísablót, che in Scandinavia occidentale era più un evento privato tra elementi della stessa stirpe, ma che si diffuse, successivamente, in larga scala, divenendo una festività fondamentale. Read More →

Designed using Dispatch WordPress Theme. Powered by WordPress.

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish.Accept Reject Read More
Privacy & Cookies Policy