Angelo della Morte: un osservatore abramitico di fronte le Norne

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L’area di influenza dei norreni si estendeva dalla Scandinavia a Kiev e Novgrod a est, fino a Costantinopoli e Bagdad a sud, attraverso collegamenti fluviali. Tra i più antichi resoconti noti sui rituali pagani scandinavi nei territori Slavi, è di grande importanza quello di Ibn Fadlan, delegato di Bagdad che assistette e riportò il funerale e la cremazione avvenute su una nave Rūs attorno al 922 DC.

Questo rito, svoltosi in occasione della morte di un nobile, era presieduto da una figura che Fadlan descrive come “Angelo della Morte”, accompagnata da due “figlie”. Si riporterà l’analisi delle fonti di Noel Braucher, che rintraccia nella descrizione fornita da Fadlan una rappresentazione archetipica delle Norne.

Le fonti arabe sono molto preziose per comprendere le tradizioni spirituali europee pre-cristiane, poiché tra l’VIII e il XIV secolo adoperavano un metodo scientifico piuttosto rigoroso.

Il racconto di Ibn Fadlan procede secondo una struttura che presenta molti parallelismi con quelle adoperate dall’antropologia moderna, con una narrazione dei fatti che appare piuttosto oggettiva. Non si vede quindi motivo di dubitare di quanto riportato, posta un’analisi del punto di vista di partenza.

Ibn Fadlan e il funerale vichingo

Innanzitutto, il termine “Angelo” è chiaramente l’interpretazione araba di un’entità norrena che non possiede equivalente nella cosmologia abramitica a cui Fadlan fa riferimento. Una traduzione più adeguata potrebbe essere “Valchiria”, figura ampiamente attestata nei racconti norreni. Le Valchirie sono entità che spesso risultano ambigue con le Disir e le Norne del Fato, specialmente nella cosmologia norrena tarda a cui si fa riferimento in questo caso. In particolare, Valchirie e Norne sembrano fondersi nel loro ruolo di tessitrici delle trame del fato, e sono così descritte nella Saga di Njal e nell’Edda Poetica.

Plausibilmente, “della Morte” fa invece riferimento al contesto funerario del rito in oggetto.
Perciò possiamo ipotizzare che dalla prospettiva Rūs si trattasse di una “Valchiria della Morte”, una “Veggente della Morte” o una “Norna del Fato”. A contribuire a questa teoria, Fadlan chiama anche “strega” questa donna.

Altri elementi a supporto di queste traduzioni alternative si ritrovano in segni e simboli rituali riportati da Fadlan e comunemente associati alle Norne del Fato. In primo luogo, questa donna è descritta come responsabile di cucire e disporre coperture quali cuscini di seta Bizantina e altri elementi sul letto del deceduto. Si può immaginare che l’attività di cucito richiesta per un funerale di tal genere avrebbe incluso elementi intessuti con i simboli del ciclo della vita, come avviene in tradizioni ucraine contemporanee.

Nel procedere del rituale, viene descritta una schiava che si offre volontaria per essere sacrificata e accompagnare il defunto. L’“Angelo della Morte”/Norna le rimuove quindi i bracciali, mentre le due “figlie”, le rimuovono le cavigliere. Si tratta probabilmente di sue apprendiste che la assistono nel rituale, e ciò sarebbe coerente con la raffigurazione delle Tre Norne, comune descrizione nordica.

Bisognerebbe considerare la possibilità che anche bracciali e cavigliere rivestissero una funzione magica/rituale. Successivamente, alla schiava vengono offerte due coppe rituali da cui bere, mentre lei canta canzoni ad amici e presenti in preparazione alla sua dipartita. La bevuta rituale è un tema ricorrente in ampie aree della mitologia Indo-Europea, e di particolare rilevanza è il topos germanico della Fanciulla con l’Idromele 8 , che conduce le iniziazioni rituali.

In queste bevute rituali, un alcolico consacrato viene usato per raggiungere uno stato di ebbrezza estatica. Talvolta, in letteratura, il tema della Fanciulla con l’Idromele comprende viaggi attraverso il regno della morte fino all’aldilà, in una barca rituale chiamata “destriero”.

In base alle fonti appena citate, è possibile che la bevuta rituale fosse centrare per l’intera processione, e che in questa narrativa la Norna al comando incoraggiasse la schiava a raggiungere uno stato di ebbrezza estatica che la preparasse adeguatamente al suo viaggio nell’oltretomba.

La schiava viene infine condotta sulla barca, dove viene uccisa. La barca e tutto il suo contenuto vengono quindi ridotte in cenere.
In base a questo esame del resoconto di Ibn Fadlan, ci sono elementi per ritenere che il funerale del celebre capo Rūs in esame venga presieduto dalla rappresentazione delle Norne del Fato, in qualità di capi rituali, tessitrici delle trame del destino di tutti gli uomini e accompagnatrici lungo il viaggio tra la vita e la morte.

Per approfondimenti:

Laugrith Heid, La Stregoneria dei Vani, Anaelsas edizioni.

Laugrith Heid, Kindirúnar, Le Rune della Stirpe, Il Grimorio Necromantico, Anaelsas edizioni.

Laugrith Heid, Rún, i tre aspetti di una Runa, Anaelsas edizioni.

Laugrith Heid, Helvíti Svarturgaldur, Manuale pratico di Opera Necromantica Nord Europea, Anaelsas edizioni.

Laugrith Heid, Tröld*R: il Fjölkynngisbók. Magia, Stregoneria e Folk Nord Europeo, Anaelsas edizioni.

Per ulteriori informazioni:

Fadlan, Ibn. “Ibn Fadlan and the Land of Darkness – Arab Travellers in the Far North,” Penguin Classics, 2012

Noel Braucher “Norns as Fates among the Rus”, Ukrainian Myths, Rights, and Rituals

Lindberg, David C. “Islamic Science” in The Beginnings of Western Science – The European Scientific Tradition in Philosophical, Religious, and Institutional Context, Prehistory to A.D. 1450, The University of Chicago Press, 2007.

Bek-Pedersen, Karen. “The Norns in Old Norse Mythology,” Dunedin Academic Press, 2011

Davidson, Hilda Ellis. “Roles of the Northern Goddess,” Routledge London and New York, 1998.

Sciacca, Franklin. “Ukrainian Rushnyky: Binding Amulets and Magical Talismans in the Modern Period,” in Folklorica Vol. XVII, 2013.

Kvilhaug, Maria. “The Maiden with the Mead – A Goddess of Initiation in Norse Mythology,” University of Oslo, Masters Thesis, 2004.

*Gli “share” senza citazione della fonte sono elemento di querela poiché si ledono gli elementi del copyright sanciti dalla legge italiana*

Lucrezia Nai Fovoni
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