Elfi oscuri, ovvero il culto del tumulo

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Nell’Edda di Snorri, si distinguono due specie di Elfi: quelli della luce (jçsàlfar), che dimorano in Alfheim e splendono come il sole, e quelli delle tenebre (dokkàlfar), di colore oscuro, abitanti nelle caverne della terra. Secondo la tradizione popolare, sviluppatasi attraverso tutto il Medioevo in Islanda e nelle isole Färöer, hanno un loro ampio regno nelle montagne del miðgarð, in selvagge e inaccessibili caverne, in certi casi sono indubbiamente identici ai nani, ma di natura completamente opposta.

Celebrati ed onorati anche per il legame con i morti durante l’Alfablót. Forte il legame al culto degli Antenati, hanno una stretta correlazione con il mito di Frey (si osservi bene che i seguaci di Frey erano tipicamente sepolti in tumuli, e che gli stessi tumuli venivano usati per comunicare con i morti ancestrali), basti pensare che lui (Frey) è lo stesso signore di Alfheim. Come Freya è correlata ai Vanadis, e come le Dìsir sono le antenate femminili, così gli Elfi mettono in relazione gli Antenati maschi, onorati entrambi durante la Winternacht del 31 ottobre. 

L’inizio della stagione invernale per i nostri avi, è il ricordare la morte dei propri Antenati. Segna la fine della stagione estiva, del commercio e dei viaggi, è l’inizio della caccia. È stato detto, da tradizione scritta in racconti e saghe nordiche, che si sedevano su una carriola-tumulo (tomba) per tutta la notte della Winternachts. 

Sacra notte divinatoria e di comunicazione sciamanica (Galdr, Seiðr e Skaldr), la Winternacht segna l’inizio della raccolta del cibo che continuerà fino alla Walpurgisnacht. 

Questa notte corrisponde, grosso modo, al celtico Samhain e alla moderna festa americana di Halloween, anche se gli aspetti più oscuri del festival non sono così pronunciate tra la gente norvegese (per i Norvegesi la festa delle tenebre era Valpurga, a ben 6 mesi di distanza). 

La correlazione delle due notti sta proprio nello stesso richiamo di culto, sia la Winternacht sia la Walpurgisnacht commemorano le Dìsir, legate al culto degli Antenati femminili sotto protezione di Freya e al culto della fecondazione e del rapporto tra i sessi (anche questa prerogativa vanica). 

Spesso anche gli Elfi vengono detti Vani ma, la confusione si placa nella consultazione delle fonti sacre, dove, sia nell’Edda, sia nel Grimnirsmal, gli Elfi sono generalmente ritenuti Spiriti della natura, e si adatterebbero bene con i Vanir (Dei della natura dalla forte interrelazione con l’uomo). Gli Elfi e i Vanir sono connessi, ma allo stesso tempo non sono assolutamente la stessa cosa. 

Il loro forte legame con i tumuli fa si che il culto sia sempre in evoluzione, in base all’uso del fuoco sacro nelle vari disposizioni previsti nei rituali scandinavi. 

E’ sempre necessario per l’atto ritualistico della Strega dei Vani, il lavoro con i morti ed il riconoscimento del sangue, a placare ogni elfo oscuro che ne assiste i lavori.

Per approfondimenti: Laugrith Heid, La Stregoneria dei Vani, Anaelsas edizioni.

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