La Tessitura dei Vani

La tessitura, è un atto stregonico che si affianca alla ritualistica Vanica.

Questo rituale (di filatura), ha lo scopo di creare un indumento che potrebbe essere utilizzato sia per aiutare, sia per far del male a chi lo indossa.

Nelle Saghe, spesso sono state lavorate delle “camicie” magiche da indossare durante una battaglia e/o un evento particolare.

Questi sono stati chiamati gørnings- takkr o “camicie” di Strega. 

Gli esempi si possono trovare nella saga Eyrbyggja, quando Katla tesse una maglia a prova di ferita per il figlio Odd (cap. 18); oppure nella saga Vatnsdoela, dove Ljót ne tesse una per suo glio Hrolleifr (cap. 19); così come in molti altri «luoghi» della letteratura norrena. 

La filatura è ben nota anche nella anche nella tradizione finlandese: una madre tesse spesso una camicia magica per proteggerei componenti del suo nucleo, contro il ferro, metallo temuto e mortale. 

Un famoso tipo di tessitura, sempre di protezione, si registra dai Danesi, che attaccano il Belgio e la Francia settentrionale, nei secoli IX e X, nonché dai vichinghi sotto Sigifrid nelle isole britanniche nell’878, e dai manoscritti islandesi del XII e XIII secolo, dove viene narrato un episodio in cui è legato Sigurðr Hlöðvisson Dyri (la Stout), conte di Orkney, con il re Harald di Norvegia. In tutti questi racconti, lo stendardo magico ha il potere di terrorizzare. 

La filatura di protezione e/o maledizione è sempre lavorata dalla madre o la sorella del guerriero in questione. 

“La vittoria è stata sempre assicurata per l’uomo che possiede la bandiera realizzata per prima, anche se lo stesso era destinato a cadere in battaglia” 

(Saga Uomini delle Orcadi, ch 6, 11, 14, 17; Njáls, ch 157; Lukman, ch 135, 150). 

I colori spesso usati, in questo atto stregonico sono:

rosso, blu e verde, che per la nostra tradizione sono stati considerati particolarmente magici: 

  • rosso è il mistero del sacrificio, la comunicazione diretta con i Divini, il sangue sacro;
  • blu rappresenta la regalità e la visceralità, il mistero della notte più cupa, il mantello della Strega dei Vani;
  • verde è la terra del Miðgarð, patria della Strega, “oro ” dei Vani. 

Creare un panno con questi colori era ritenuto indispensabile, e le tracce si manifestano ancora il tutto il folköl nord europeo; in particolare per la preparazione di infusi medicinali e trattamenti medici, l’uso del rosso costituiva una prassi stregonica.

Il filo rosso è stato utilizzato in applicazioni mediche, per intrecciare l’ombelico del neonato, per legare i pacchetti di erbe su parti del corpo, quando occorreva favorire la «guarigione» magica.

La parola olandese toverij, la parola tedesca zauber, e il termine inglese antico teafor, che significa «magia», sono legate alla parola norrena taufr, utilizzata anche per amuleto o un talismano: tutti questi termini sono derivati da una radice germanica che significa «rosso vermiglio». 

Il rituale del Seiðr Staff che completa la tessitura della strega, fa parte della formula sciamanica che è tutt’ora in uso in Islanda del sud, e che il Vanatrú celebra di stagione in stagione. 

Per approfondimenti: 

Laugrith Heid, La Stregoneria dei Vani, Anaelsas edizioni.

Laugrith Heid, Kindirúnar, Le Rune della Stirpe, Il Grimorio Necromantico, anaelsas edizioni.

*Gli “share” senza citazione della fonte sono elemento di querela poiché si ledono gli elementi del copyright sanciti dalla legge italiana*

 

ENG

Weawings of the Vanir 
 
Weaving is a witchcraft act that goes alongside the Vanic rituals.
 
This ritual (of spinning) has the purpose of creating a garment that could be used both to help and to hurt the wearer.
 
In the Sagas, magic “shirts” have often been created to wear during a battle and / or a particular event.
 
These were called gørnings- takkr or “Witch’s shirts”.
 
Examples can be found in the Eyrbyggja saga, when Katla weaves a wound-proof jersey for her son Odd (chap. 18); or in the Vatnsdoela saga, where Ljót weaves one for his son Hrolleifr (chap. 19); as well as in many other “places” of Norse literature.
Spinning is well known in the Finnish tradition too: a mother often weaves a magical shirt to protect her family members against iron, a feared and deadly metal.
 
A famous type of weaving, again with a protection goal, is recorded by the Danes, who attack Belgium and northern France, in the IX and X centuries, as well as by the Vikings under Sigifrid in the British Isles in 878, and by the Icelandic manuscripts of the XII and XIII centuries century, where an episode in which Sigurðr Hlöðvisson Dyri (the Stout), Earl of Orkney, is related with King Harald of Norway. In all these stories, we read of a  magic banner that has the power to terrorize.
 
The spinning of protection and / or curse is always spinned by the mother or sister of the warrior in question.
 
“Victory has always been assured for the man who owns the first flag, even if he was destined to fall into battle”
 
(Saga Men of Orkney, ch 6, 11, 14, 17; Njáls, ch 157; Lukman, ch 135, 150).
 
The colors often used in this witchcraft act are
red, blue and green, which according to our tradition have been considered particularly magical:
 
red is the mystery of sacrifice, direct communication with the Divine, sacred blood;
 
blue represents royalty and viscerality, the mystery of the darkest night, the mantle of the Vanic Witch;
 
green is the land of Miðgarð, home of the Witch, “gold” of the Vanir.
 
Creating a cloth with these colors was considered indispensable, and the traces are still present in the whole north European folkol; in particular for the preparation of medicinal infusions and medical treatments, the use of red was always sign of witch-practice.
 
The red thread was used in medical applications, to weave the navel of the newborn, to tie packets of herbs on body parts and when was needed to favor the magical “healing”.
 
The Dutch word toverij, the German word zauber, and the ancient English word teafor, meaning “magic”, are related to the Norse word taufr, also used as an amulet or a talisman: all these terms derive from a Germanic root meaning “vermillion red”.
 
The Seiðr Staff ritual that completes the witch’s weaving is part of the shamanic formula that is still in use in southern Iceland, and that Vanatrú celebrates from season to season.
 
For further informations:
 
Laugrith Heid, La Stregoneria dei Vani, Anaelsas edizioni.
Laugrith Heid, Kindirúnar, Le Rune della Stirpe, Il Grimorio Necromantico, anaelsas edizioni.
 
 
 
Translation: Valentina Moracci
Revision: Federico Pizzileo, Irene Benetti
 
 
 
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